Lettori fissi

martedì 18 gennaio 2011

Ricetta siciliana: Buccellato (dolci)


Mescolate in una zuppiera la farina, il burro, lo zucchero e il cucchiaio di Marsala ed amalgamate tutto con le mani.

Lasciate riposare l'impasto per un'ora circa e dopo stendete la pasta con il mattarello.

Preparate nel frattempo il ripieno fatto dai fichi secchi, l'uva passa, uva sultanina, mandorle, i pinoli, la scorzetta di arancia, la zuccherata, i chiodi di garofano ed un pizzico di pepe. Triturate tutto finemente mescolando con un po' di zucchero.

Avvolgete il ripieno nella pasta, dando forma di ciambella su cui farete delle piccole incisioni.

Spennellate con tuorlo d'uovo ed infornate per venti minuti a 220°.

Quando si sarà raffreddato, decorate con zucchero a velo, pezzetti di pistacchio e frutta candita.

lunedì 10 gennaio 2011

Caponata di melanzane


Ingredienti: melanzane, pomodori, cipolle, coste di sedano, capperi, olive. Preparazione: le melanzane vengono tagliate a dadi e asciugate. Si cospargono di sale lasciandole riposare per facilitare l'eliminazione dell'acqua. Dopo averle sciacquate e liberate dal sale si fanno soffriggere in olio bollente disponendole su un foglio di carta assorbente. Successivamente nello stesso olio si fanno friggere delle coste di sedano tagliate a pezzetti levandole dal fuoco quando saranno dorate e unendole alle melanzane. Si fa soffriggere la cipolla tagliata a fette e i pezzi di pomodoro a cui si aggiungono, dopo circa una decina di minuti, lo zucchero, l'aceto, le olive, i pinoli, l'uvetta, i capperi e per ultimo le melanzane e il sedano, insaporendo il tutto con sale e pepe. Terminata la cottura, si invasa sterilizzando a bagnomaria per circa 20 minuti. Si conserva al buio in luogo fresco.

sabato 8 gennaio 2011


Le Saline

Percorrendo la strada costiera n. 21 che è parallela alla strada statale 115 e che conduce da Trapani a Marsala, ci si immette nella Riserva Naturale Saline di Trapani e Paceco, composta di 950 ettari di cui 700 di riserva e 250 di preriserva.

La riserva è stata istituita per tutelare quest'importante area della Sicilia occidentale, caratterizzata da acque di bassa profondità e ricca di fauna e flora.

Le origini delle Saline risalgono ai Fenici che accortisi delle propizie condizioni geografiche e climatiche di questa zona, vi installarono delle vasche per la raccolta delle acque marine, da cui estrarre il sale.

In seguito, con Federico II, le Saline acquistarono notevole importanza poichè egli le menzionò nelle Costituzioni di Menfi, rendendole cosi di proprietà della corona.

Nel tempo esse conobbero periodi di floridezza che si alternarono a momenti di abbandono, ma sono giunte sino ai nostri giorni nel loro splendore e nella loro produttività.

Il procedimento attraverso cui dall'acqua salmastra si arriva alla produzione del sale in piccoli grani è lungo e per certi aspetti anche complesso.

L'acqua dapprima viene raccolta nelle cosiddette fridde (fredde) per la loro bassa temperatura, che sono due vasche esterne e di dimensioni più grandi rispetto alle altre.

Attraverso un mulino centrale, l'acqua viene passata nel vasu cultivu, cioè una vasca in cui vi sono residui della coltivazione precedente che funzionano da agente lievitante.

Da qui l'acqua scorre sino alla ruffiana, cioè quella vasca che si trova nel mezzo tra il vasu e le caure.

In queste ultime vasche l'acqua si riscalda maggiormente e diventa ancora più salina, assumendo così una colorazione di rosso intenso.

Infine, l'acqua giunge alle caseddri, cioè le vasche salanti in cui si formano i primi strati di sale.

In due particolari momenti dell'anno il sale prodotto viene raccolto dalle vasche e disposto a forma di capanna lungo tutto il perimetro circostante le Saline che vengono ricoperte da tegole per proteggerle dal sole a dal vento. (Tratto da "Turismo a Trapani") Foto di salvatore Costa